I cinque impedimenti sono stati mentali negativi che sono impedimenti alla pratica buddista. Spesso si vedono più chiaramente e si presentano come ostacoli durante la meditazione. Conosciamo tutti abbastanza bene e possiamo sperimentarli ogni giorno.
Perché pratichi Zazen?
L’utilizzo di parole nobili usate per esporre determinati concetti nella meditazione, porta molto spesso a quella che è viene chiamata “meditazione con obiettivo”.
Tramite l’analisi, creiamo una struttura, una forma mentale di una determinata esperienza e orientiamo la nostra mente ad avere questa esperienza.
Non pensare alla meditazione come ad una pratica lineare
Lo studente pensa: “Metto la mia attenzione sul respiro e inizio a contare, ma non riesco mai ad arrivare a dieci senza prima distrarmi. Non sto praticando bene lo zazen.” Mentre l’insegnante invece pensa: “Direi che sta esercitando correttamente, ogni volta che si accorge di essersi distratto, ricomincia daccapo a contare i respiro.”
Una Parabola
Dov’è la realtà, nell’attimo pensato o nell’attimo percepito? Vivere nei propri pensieri, limitati dalle nostre visioni ci perdiamo quello che abbiamo sotto gli occhi, la vita che si compie nell’adesso.
Chi è Avalokiteshvara?
La compassione illuminata ha un volto, nell’arte buddista, e un nome sanscrito: Avalokiteshvara. Questo grande essere cosmico siede in meditazione, con le palpebre abbassate, guardando dentro la mente e verso il basso per testimoniare i lamenti del mondo.
Una Strada Fangosa
Lo Zen ci insegna a vivere pienamente la realtà, essere pronti a interagire con la vita in modo armonico. Ma anche essere fluidi e non irrigiditi in dogmi o insegnamenti mal interpretati.
Grandi Onde
Non credere a tutto quello che pensi diceva un maestro buddhista, noi non siamo i nostri pensieri, le nostre paure. Seduti in meditazione seguendo il proprio respiro, fino a mettere tutto sè stessi nel respiro, l’illusione viene travolta e spazzata via.
Una tazza di Zen
Semplice monito a non attaccarsi alle proprie personali opinioni per aprirsi alla realtà, ma anche un invito a conoscere la propria “tazza”.
Contenitore e contenuto sono in stretta relazione.
Lo Zen di Ogni Istante
Il praticante Zen è la vita che sta vivendo, non ciò che ha vissuto. Nello Zen esiste solo l’eterno momento presente, solo qui possiamo agire, solo ora possiamo realizzarci.
Capitolo V – Sulla Fede e la Pratica
Avendo già discusso l’interpretazione, noi ora presenteremo una discussione sulla fede e la pratica. Questa discussione è intesa per quelli che non si sono ancora aggiunti al gruppo di esseri determinati a raggiungere l’Illuminazione. Le Quattro Fedi Domanda: Che tipo di
Capitolo IV – Analisi dei Tipi di Aspirazione per l’Illuminazione, ovvero I Significati di Yana.
Tutti i Bodhisattva aspirano all’Illuminazione (sanscr. bodhi; cin. Tao) realizzata da tutti i Buddha, disciplinando se stessi a questo scopo, ed avanzando verso di essa. In breve, possono essere distinti tre tipi di aspirazione per l’illuminazione. La prima è l’aspirazione
Capitolo III – La Correzione degli Attaccamenti Nefasti
Tutti i Nefasti Attaccamenti hanno origine dalle visioni devianti; se un uomo è libero dalle deviazioni, sarà libero dagli Attaccamenti Nefasti. Ci sono due generi di visioni devianti: una è la visione deviante mantenuta da quelli che non sono liberi
Parte II – Il Contorno
Le ragioni per scrivere sono state spiegate. Ora sarà data ampia spiegazione del contorno. Generalmente parlando, il Mahayana viene esposto da due punti di vista. Uno è il principio e l’altro è il significato. Il principio è “la Mente dell’essere
Parte I – Le Ragioni per Scrivere
Qualcuno potrebbe domandarsi quali siano state le ragioni per cui io fui portato a scrivere questo trattato. Io rispondo: ci sono otto ragioni. La prima e principale ragione è di far sì che gli esseri si liberino da tutte le
Il corpo come presenza
Il Satipatthana Sutta invita il meditatore a essere consapevole di ogni posizione e di ogni movimento del corpo. Quando un meditatante è in piedi, è consapevole di essere in piedi; quando cammina, quando allunga o piega il braccio, è consapevole; quando mangia o beve, ne è consapevole.
Relativo e assoluto: il Sandokai di Shitou Xiqian
Secondo quanto riportato, un giorno mentre stava leggendo i Trattati di Sengzhao, Shitou si addormentò e sognò di viaggiare con Huineng attraverso un vasto mare sul dorso di una tartaruga gigante. Quando si svegliò, Shitou scrisse una composizione, il Sandokai.
Credere nella Mente
Xinxin Ming (giapp. Shinjinmei) o Credere nella Mente, è una poesia attribuita al terzo patriarca cinese Kanchi Sōsan e una delle prime espressioni cinesi del buddista Chan sull’atteggiamento mentale della pratica.
Il Risveglio della Fede nel Mahayana
L’obiettivo dell’autore è quello di coniugare due importantissime dottrine del buddhismo Mahāyāna: quella relativa al Tathāgatagarbha fondata su sūtra quali ad esempio il Laṅkāvatārasūtra, e la dottrina dello ālayavijñāna, commentata da autori di scuola Yogācāra come i fratelli Asaṅga e Vasubandhu.
Takkesa ge – La recitazione della vestizione
La costruzione del kesa simboleggia il vuoto dei cinque skandha. I pezzi provengono da ogni parte, vengono cuciti insieme e prendono temporaneamente la forma di abito. Il kesa è un esempio di vuoto o mancanza di egoismo (anatman), impermanenza e origine interdipendente.
Stare seduti semplice-mente
Quando ci sediamo in zazen, la nostra mente inizia automaticamente a manifestarsi. La nostra pratica consiste nell’osservare e sperimentare tutto ciò che appare momento dopo momento.