Quando il monaco buddhista indiano Bodhidharma arrivò in Cina, intorno al 520 d.C., il Buddhismo era già presente con varie scuole da più di 450 anni.
01 – Origini dello Zen in Cina

Breve storia dello Zen condensata in poche pagina. Questa sezione è ancora in costruzione e diverse pagine sono al momento da completare o da modificare.
Quando il monaco buddhista indiano Bodhidharma arrivò in Cina, intorno al 520 d.C., il Buddhismo era già presente con varie scuole da più di 450 anni.
La pratica di Bodhidharma si basava sull’incessante meditazione e sulla necessità di vivere l’esperienza del risveglio.
Huineng rifuggeva dall’intellettualismo e dallo studio dei testi sacri e usava un linguaggio più popolare, più vicino al cinese medio.
Shenhui (Kataku Jinne 670-762) succedette a Huineng e caratterizzò maggiormente la scuola fondata dal suo maestro, dando un’impronta più cinese alla Scuola. Oltre a Shenhui vi furono altri quattro discendenti di Huineng che proseguirono la via tracciata dal VI patriarca,
Testo da inserire
Dal 841 al 846 l’imperatore Wuzong attivò una massiccia campagna persecutoria contro il Buddhismo che portò alla chiusura di numerosi monasteri e allo scioglimento della maggior parte degli ordini buddhisti, accusati, tra i vari motivi, di essere un costo per
Nel IX secolo iniziò il periodo noto come il periodo delle Cinque Case o scuole, formate tutte da maestri discendenti da Huineng: La casa Linji prende il nome dal fondatore Linji (Rinzai Gigen m. 867) e proviene dalla linea di
Intorno all’ XI secolo le Scuole principali del Chan si erano ridotte a due, la Caodong e la Linji e in linea generale differivano sul modo di intendere l’insegnamento e la pratica dello Zen. La prima ammetteva un approccio anche
Con il passare del tempo molte correnti buddhiste e neoconfuciane cominciarono ad influenzarsi reciprocamente. Ma vennero a crearsi anche forti contrasti che sfociarono in aspre critiche nei confronti del Buddhismo. Secondo i neoconfuciani, il concetto della reincarnazione era in contrasto
Nel 1191 quando il monaco giapponese Myoan Eisai (1141-1215) tornò dalla Cina, dopo essere diventato maestro Zen, il buddhismo in Giappone era già presente da diversi secoli. L’aristocrazia di corte dell’epoca non era interessati a questa nuova via a causa
Si dice che Dogen fu il padre dello Zen e il suo successore Keizan Jokin (1268-1325) la madre. A lui si deve infatti il merito di aver ordinato gli insegnamenti di Dogen, secondo una struttura ancora più vicina alla mentalità
Verso la fine del XV secolo, alla morte dello Shogun Yoshimasa, il Giappone conobbe un periodo di decadenza, Kyoto allora capitale, fu abbandonata, molti monasteri furono saccheggiati e distrutti. I monaci si trasferirono in molti villaggi nelle varie provincie, diffondendo
L’immigrazione giapponese negli Stati Uniti dagli anni ’40 in poi portò diversi maestri Zen, tra cui un allievo di Harada Roshi, Yasutani Roshi. Con lui si formarono molti tra i primi maestri fuori dal Giappone. Daisetz Teitaro Suzuki insegnò Buddhismo
Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso