L’immigrazione giapponese negli Stati Uniti dagli anni ’40 in poi portò diversi maestri Zen, tra cui un allievo di Harada Roshi, Yasutani Roshi. Con lui si formarono molti tra i primi maestri fuori dal Giappone. Daisetz Teitaro Suzuki insegnò Buddhismo Zen alla Columbia University e i suoi scritti, Zen Essaies contribuirono a portare lo Zen a conoscenza di molti occidentali.
Tra gli anni ’50 e ’60 molti scrittori del cosiddetto movimento Beat contribuirono a rendere più popolare il Buddhismo e lo Zen alla nuova generazione, proponendolo come alternativa alla visione consumistica e materialista verso cui la società americana stava tendendo in quel periodo.
L’Europa cominciò a conoscere lo Zen verso gli anni ’70, Taisen Deshimaru, allievo di Kodo Sawaki, aprì in Francia il suo primo dojo insegnando a molti futuri maestri europei.
Tra questi Taiten Guareschi che in seguito aprì il monastero di Fudenji in Italia a Salsomaggiore (PR). Altri andarono direttamente in Giappone, come Zendo Tetsugen, allievo di >Tetsugyu Soin (1910-1997). Al suo ritorno in Italia aprì a Milano nel 1988 il monastero Enso-ji e nel 1996 Sanbo-ji a Berceto (PR) proseguendo il lignaggio di Harada Roshi.

13 – Origini dello Zen in Occidente