Le Quattro Nobili Verità

Il Buddha afferma che la vita è pervasa da ciò che in pali è chiamato dukkha.
Generalmente tradotto con sofferenza dolore o infelicità, ha però un significato più profondo: insoddisfazione alla base l’esistenza di tutti gli esseri.
Questa insoddisfazione può emergere alla coscienza come affanno, angoscia, delusione o disperazione;
ma in genere resta ai bordi della coscienza e viene percepita come una vaga imprecisa sensazione, che avverte che le cose non sono come dovrebbero, non soddisfano le aspettative.
Dukkha, afferma il Buddha è il vero problema spirituale. Problematiche filosofiche come questioni teologiche e metafisiche che hanno tormentato i pensatori religiosi nel passato vengono messi delicatamente da parte perché «non conducono alla liberazione». Dice di se stesso il Buddha: quel che insegno è la sofferenza e la fine della sofferenza, il dukkha e la sua cessazione.

Sofferenza
Causa della Sofferenza
Estinzione della Sofferenza
Ottuplice Sentiero

Sofferenza

La prima Nobile Verità è quella che ogni cosa nel samsara è caratterizzata dalla sofferenza. Ci sono 8 tipi di sofferenza, le prime quattro sono: nascita, vecchiaia, malattia e morte. La quinta è quella di incontrare qualcuno o qualcosa che riteniamo sgradevole, la sesta è quella di essere separati da qualcuno o qualcosa che amiamo, la settima è quella di non poter ottenere ciò che desideriamo. L’ottavo tipo di sofferenza è data dalla nostra vita stessa, condizionati da ciò che vengono definiti i 5 aggregati (skandha) dell’esistenza, vediamo il mondo secondo una nostra visione personale e siamo portati a modificarla, cercando di piegarla ai nostri desideri. La realtà è impersonale, priva di un sè e impermanente, in continuo mutamento; noi non ne abbiamo il controllo, non siamo in grado neanche di controllare il nostro corpo e il fatto di ignorare continuamento questi aspetti, genera sofferenza.

Causa della sofferenza (trsna)

La seconda verità è data dal desiderio o sete (trsna), come se fossimo assetati e sempre alla ricerca di acqua. E’ la sensazione che manchi sempre qualcosa che ci porta a dover soddisfare in qualche modo questa mancanza e pensiamo che se ottenessimo la giusta cosa, potremmo essere soddisfatti. E quando pensiamo di aver ottenuto quel qualcosa, abbiamo paura di perderlo. L’insegnamento del Buddha acquista quindi significato nel momento in cui realizziamo che questa costante ricerca di soddisfazione è essa stessa sofferenza.

Cessazione della sofferenza

Per coloro che hanno iniziato a porsi queste questioni, a mettersi alla ricerca di qualche soluzione più profonda, il Buddha ha insegnato questa terza verità, è possibile vivere senza la spinta del desiderio egocentrico e non generare più sofferenza.

Ottuplice sentiero (arya marga)

L’Ottuplice sentiero è il modo attraverso il quale il Buddha ci indica come praticare per giungere alla liberazione dalla sofferenza.
Retta comprensione
Retta intenzione
Retta parola
Retta azione
Retto sostentamento
Retto sforzo
Retta concentrazione
Retta meditazione