Huineng

Eno in giapponese è chiamato anche il sesto patriarca dello Zen e rappresenta una punto di svolta nella pratica dello Zen. Huineng ha rivoluzionato il pensiero e il modo di intendere la pratica che ha portato alla formazione del Chan attuale.

Eno in giapponese è chiamato anche il sesto patriarca dello Zen e rappresenta una punto di svolta nella pratica dello Zen.
Huineng ha rivoluzionato il pensiero e il modo di intendere la pratica che ha portato alla formazione del Chan attuale.
La mente è pura e illuminata già dal principio e non lo diventa attraversa un processo di purificazione o un “continuo spolverare” come lo intendeva il suo contemporaneo Shenhui.
Il suo insegnamento può essere sintetizzato principalmente in quattro punti:

La natura originaria della realtà è il vuoto: la realtà, i fenomeni, le cose.materiali e astratte non hanno un fondamento ontologico, sono cioè intrinsecamente prive di un io. Questa asserzione si rifà alla dottrina fondamentale del Buddha.
Gli esseri senzienti sono fondamentalmente dei Buddha: fondamentalmente non vi e’ differenza tra un essere ordinario e un illuminato. Tutti siamo potenzialmente dei Buddha, bisogna rivolgere lo sguardo dentro di sé.
Il proprio volto originario e’ quello della buddhitá. Quindi la buddhitá non consiste nell’accumulazione di qualcosa di esterno, conoscenza, capacità, abilità o altro, ma nel riscoprire come siamo originariamente.
Il percorso non consiste nell accumulazione ma nel lasciar cadere.
Fondamentalmente non esiste nulla, la realtà che percepiamo é illusoria e i fenomeni privi di un sé, quindi inaffidabili e sorgente di illusione. Di conseguenza, attaccarsi ad essi é fonte di delusione e sofferenza.
La sua storia, così come ci viene tramandata dalla tradizione Zen e come viene riportata nel Sutra della Piattaforma, illustra bene la visione stessa di Huineng.